Obiettivi di sviluppo sostenibile
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile racchiudono tutte le tematiche che andremo a trattare in queste sei settimane e ci ricordano ogni giorno dove vogliamo arrivare e che cosa vuol dire lottare per un mondo più sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
Ma partiamo dalle basi! Quanti e quali sono? Chi li ha sottoscritti? Come possiamo contribuire alla loro realizzazione? Scopriamolo insieme!
Ne parliamo con..
Nicolò Pesce
Communication Strategist di zeroCO2
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Cibo
Se parliamo di cibo, parliamo di convivialità, di tradizioni, di società, probabilmente il cibo è lo strumento per antonomasia di inclusione. Tutti mangiamo e allora per riuscire a esprimere al meglio questo senso di condivisione che il cibo porta con sé, non sarebbe più giusto conoscere anche cosa mettiamo in tavola ogni giorno?
Nell’era moderna anche la produzione di cibo è stata meccanizzata e finalizzata ad una logica di profitto, ma fortunatamente non tutto il cibo che viene prodotto risponde ai canoni del “cibo cattivo”.
Iniziamo quindi a informarci sulle etichette, sui meccanismi di produzione e ripensiamo alle tradizioni culinarie di una volta. Solo facendo così riusciremo a tornare o a perseguire il vero obiettivo del cibo, cioè la condivisione.
Ne parliamo con..
Silvia Lazzaris
Giornalista e scrittrice, editor per la piattaforma Food Unfolded
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Città sostenibile
Più del 50% della popolazione mondiale vive all’interno delle città, grandi agglomerati di edifici i quali ricoprono le varie funzioni, dalla abitativa ai servizi per la comunità come centri sociali, ad edifici comunali ecc…. per rendere sostenibile una città bisognerebbe iniziare a pianificare il suo DNA, cambiando e modificando sia il nostro stile di vita, rendendolo più “ecosostenibile”, sia la struttura e l’organizzazione.
Quindi il tema delle città sostenibili non deriva solamente dalla città in essa, ma ne deriva principalmente dai nostri comportamenti e dalle nostre scelte.
Secondo i dati riportati dal Sole24Ore, su poco meno di 62 milioni di Italiani circa 51 vivono in aree urbane. L’ONU stima che entro il 2050 i due terzi della popolazione mondiale vivranno nelle città.
Riusciremo a riprogettare le nostre città, per renderle più verdi, più sicure, più inclusive e più sostenibili?
Ne parliamo con..
Emanuela Saporito
Architetto PhD, Community Planner ORTI ALTI
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Moda Etica
Il fenomeno del fast fashion, in accrescimento negli ultimi anni, è dovuto ad un aumento dei ritmi di produzione degli abiti con conseguente abbassamento dei costi e dunque aumento del consumo di questi.
Questo modello di consumo risulta insostenibile sia da un punto di vista sociale che ambientale e per questo motivo necessita di un cambiamento di abitudini ed di una maggiore consapevolezza da parte di tutti noi.
Ne parliamo con..
Marina Spadafora
Coordinatrice Fashion Revolution Italia
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Intelligenza delle piante
Le piante corrispondono alla maggior parte della biomassa presente sulla terra. Già solo questa informazione dovrebbe indurci a essere incuriositi da questo psichedelico mondo che compongono. Ne esistono di innumerevoli forme e colori.
Ogni pianta si è evoluta per riuscire a diffondersi al meglio attraverso meccanismi peculiari e a volte anche divertenti. Possiamo dire che ogni pianta è un universo da scoprire.
Iniziamo quindi a immergerci in questi scenari che ci regaleranno oltre che soddisfazioni, numerosi spunti di riflessione da cui poter imparare anche nuovi modi di vedere la vita di tutti i giorni.
Ne parliamo con..
Naki (Annachiara Chemello)
Content Creator
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Inquinamento Digitale
L’inquinamento digitale è l’inquinamento (soprattutto emissione di CO2) generato dalle attività che hanno a che fare con dispositivi elettronici.
Può essere fisico, pensiamo agli smartphones che non usiamo più e che buttiamo anche se non “in fin di vita”, o immateriale, Internet è la fonte principale di inquinamento digitale in questo senso.
Poiché il mondo dell’ ICT (Information and Communication Technology) è recente, è uno degli inquinamenti di cui si sente meno parlare; inoltre, dal momento che si tratta di un inquinamento prevalentemente “invisibile”, è più difficile rendersi conto della sua esistenza.
Semplici accorgimenti, se seguiti da tutti, possono ridurre questa produzione di inquinamento, come cancellarsi dalle Newsletters a cui non siamo davvero interessati.
Per quanto riguarda l’inquinamento fisico, di dispositivi elettronici che non utilizziamo più, dovremmo provare a portarli in centri appositi, in modo che possano essere riutilizzati (vi sono apparecchi per cui circa il 90% dei suoi materiali possono essere riutilizzati se correttamente riciclati).
Ne parliamo con..
Francesca Larosa
Ricercatrice in cambiamenti climatici
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